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I MIEI LIBRI

commentati da lettori della rete e da alcuni nomi noti

 

Il suono delle labbra. C'è qualcosa. In questo quasi centinaio di componimenti, perlopiù d'amore, in cui i molteplici e diversi sapori dei baci dati, avuti e mancati emergono, s'inabissano e ricompaiono come presenza o desiderio o promessa o ricordo nostalgico prima dell'inevitabile oblio, a cui tutti sono destinati, e perfino come suggello ultimo alla vita lungo tutto il viaggio (così definito dall'autore), che lascia la sua impronta di labbra, fin dalle prime pagine, in questa sua silloge. Qualcosa che a lettura conclusa rimane ad aleggiare indefinibile e persistente. Non fosse abusato fino allo nausea, si direbbe qualcosa di nuovo o originale, ma poi si cadrebbe nella melensa e inconcludente diatriba del rispetto cosa. Allora forse più appropriato sarebbe dire di leggero, secondo le ancora memorabili lezioni di Italo Calvino. Questione di metrica, ritmo e suono, come sempre in poesia. Versi liberi e privi di rime, con qualche rara eccezione. E però lievi anche quando incisivi o inaspettatamente qui e là ironici. Così da lasciare una sensazione di suono, che continua a vibrare come fa la percezione delle labbra sulla pelle, che permane a lungo, anche solo al ricordo. Leggerezza che ritorna anche nei versi civili e in quelli in dialetto (napoletano?) e tuttavia comprensibili, o quelli sull'amore paterno e coniugale, o sull'amore degli altri, osservato nei vicoli, nei portici della città e amato a sua volta. Perchè chi ama ama l'amore ovunque e di chiunque sia. E il poeta lo rintraccia e se ne nutre. E qui lo dichiara e ce lo offre come la cosa più naturale e preziosa e gratuita che, attraverso la sua trasparente visione, ci possa porgere.

Antonella Salvo

Fantasia e capacità di sognare sono i vettori attraverso i quali Salvatore Romano si sottrae alla deprimente monotonia del quotidiano, pur nella lucida consapevolezza che l'apertura alla vita è l'unica "irrazionalità" capace di dare un senso al nostro vivere. Da questa poetica nasce un orizzonte tematico vario, complesso, affascinante; le tonalità, sapientemente dosate da uno stile istintivo e privo di retorica, conferiscono alla sua poesia una freschezza inusitata nel quadro della poesia contemporanea. Sono fiero e orgoglioso di essere tuo fratello.

Andrea Romano

 

La cosa bella di questo libro di pesie è che nonostante scorrano velocissime e si potrebbero leggere anche in una maniera che all'apparenza può sembrare superficiale, continui a pensare alle precedenti, senza perderti nulla di quelle cheleggi dopo. Il motivo probabilmente è più che nel titolo in quello che l'autore considera il sottotitolo. Sono appunti, infatti di un unico viaggio, quello importante che è la vita e quindi anche se al prima vista possono essere slegate tra loro, hanno un filo conduttore che è l'essenza stessa dell'autore. C'è molta tristezza, ma quando questa è mista all'amore, fondamenta della gioia ... traduce in versi la complessità della vita. La nostalgia e la "grande varietà di baci" (dati, avuti e mancati) con tutte le sfaccettature del caso. L'autore dimostra come si possano scrivere poesie senza rime, senza che ne perda la musicalità... infatti non ci si riesce a staccare dal libro prima che esso sia finito. Che dire: a me è piaciuto veramente tanto e lo consiglio vivamente; una lezione di vita, per certi versi, ma soprattutto una spinta verso tutti i sensi ed i ricordi che riaffioriranno sicuramente, immaginando qualcosa di analogo nella vita di chi legge. Una delle mie preferite in assoluto è al "decimo verso". Mi colpiscono molto quelle che possiamo definire più "dark" tipo: "La pioggia", ... "Dono" è un piccolo capolavoro, ma potrei continuare all'infinito. Complimenti all'autore che ha saputo trasferire in versi ... la vita.

Mancio Mario Ruggiero

 

ANIMA GITANA è una bellissima raccolta di poesie scritta da Salvatore Romano, un poeta molto bravo ad affrontare temi diversi perchè nonostante il titolo porti a pensare di trovarsi di fronte ad un libro dedicato all'amore ci si ritrova invece immersi in versi che sanno sapientemente spaziare in molti argomenti diversi fra loro compreso quello più vecchio e nobile che riguarda l'amore, Salvatore Romano riesce a passare da argomenti antichi, magari un po patinati dalla polvere del tempo, a temi più moderni, attualissimi perchè appartenenti ai giorni nostri, con una facilità estrema e soprattutto riesce a catturare il lettore e a portarlo fino alla fine del suo libro esprimendo con maestria ogni suo pensiero. Il titolo di questa raccolta incuriosisce già da solo e cattura attenzione. un' attenzione che viene accentuata ulteriormente anche dal piccolo sottotitolo che si trova timidamente più in basso e che riporta le testuali parole: Appunti di viaggio e così ci si ritrova ad aprire le pagine di questo volume virtuale per iniziarne la lettura e scoprire tutti i segreti dell'anima di questo poeta. Penso che le poesie nascano dall'anima di chi le scrive, sono pezzi di vita vissuti intensamente con il cuore e con l'anima di chi poi decide di trasportare queste forti emozioni sopra un foglio di carta aiutato dai sentimenti e dall'inchostro e penso che Salvatore Romano sia stato molto bravo a trasmutare i suoi sentimenti, le esperienze vissute in versi. Molte sono le poesie che mi sono piaciute e difficile sarebbe scegliere la mia preferita, fra i versi che mi hanno colpito di più ci sono quelli ad esempio di: 1915-18 a dir poco struggente e poi c'è: Vicolo degli innamorati, anche se di tema diverso, è una piccola prova per me molto incisiva sull' argomento amore. Complimenti quindi a Salvatore Romano per le sue bellissime poesie.

Alessandra  

 

Ho iniziato a leggere le poesie di Romano. Da subito mi sono imbattuto in odi fresche e pulite che per la loro caratteristica mi hanno coinvolto in questa lettura che, anche se non mia, mi abbraccia nei versi di squisito amore. Le parole scorrono veloci, di facile apprendimento e impostate, nella scrittura, in modo curioso. “… tra suoni confusi che, stupidi, offendono il bel silenzio nei giorni che malinconici passano …” questi sono versi tratti da “passerella chiassosa”. In queste poche parole, leggo tristezza e amore che, come narra Romano, colpisce e nascendo dal cuore. Anima Gitana, questo è il titolo dell’Opera scritta da Romano. Titolo più appropriato non poteva trovare. Nel proseguire la lettura s’incontrano parole dolci, ricche d’amore, di passione e … di sapore. “… bacio cioccolata, bacio di pane, bacio come acqua fresca, come grano, alga, fiore di campo …” sono parole tratte dalla poesia Amore. Si può ascoltare la musica che solo un’ode in dialetto napoletano (molto musicale, io sono ligure e posso assicurare che il nostro dialetto è bello, ma per chi non è, rimane incomprensibile) sa dare, molto bella e vera la poesia Nenna. Romano li chiama “appunti di viaggio”, vero! Le sue parole viaggiano nell’amore, nella guerra, nel dolore. Nel cielo e sul mare, vanno i suoi pensieri a riempire quella cesta di vimini dove poi raccoglie parole per comporre versi, apparsi a me molto belli. Fra tutte mi è rimasta dentro “Baci” e “Verrò nei tuoi occhi”, veramente belle. Ritengo non ci sia altro da aggiungere se non quello di dare all’autore il suo giusto premio. Bravo!  

Elio Emilio Senesi

Caro Salvatore, grazie di questo dono "poetico"... Mi hai commosso

Margaret Mazzantini

(premio Campiello, premio Super Campiello, premio Strega)

 

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Anima Gitana – appunti di viaggio è un suono; il suono di labbra che si baciano in vicolo degli Amanti, di spari di un plotone d’esecuzione. È il suono del gocciolare len-to del tempo che scorre e si riavvolge, cicli-co, portando alla luce vecchi e nuovi amori, emozioni perdute e mai dimenticate, la dol-cezza del primo bacio e il dolore della perdi-ta. È il suono di un’anima che cammina tra i versi a metrica libera, cercando e trovando se stessa nell’incanto delle parole, scivolan-do con grazia e fluidità tra le tenere poesie d’amore, l’indignazione sociale, i piccoli piaceri della vita e le parole nella lingua na-poletana, atte a raccontare i momenti più privati e gli elementi del quotidiano.
Sfruttando la forza evocativa delle parole e della semplicità che accompagna i componimenti, la poesia di Romano si spoglia di orpelli, di termini ricercati e pomposi, di fa-cezie linguistiche, per parlare direttamente al cuore del lettore. Con i testi che spaziano da piccole raccolte disordinate di poesie er-metiche come: “Frammento”,  “Quadretto notturno” e “Amore”, a luoghi ricorrenti, ai fatti storici, ad argomenti di attualità, per concludersi con un saluto amichevole al let-tore, dai toni familiari, casalinghi e l’invito un po’ malinconico a incontrarsi tra i cieli intermedi a parlare “del più e del meno”.

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Giulia Manzi

Grazie per queste poesie piene di generosità e stupore. Buon lavoro e auguri, daniela

Daniela Attanasio

(Premio Dario Bellezza, Premio Unione Scrittori Italiani, Premio Camaiore, Premio Penna)

TEATRO

 

PRESENTAZIONE ALL’OPERA

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La poliedrica verità della natura umana, l'osservazione dei caratteri, il dolore inteso come simbolo, ma anche come riflesso, del male di vivere, il cosciente avanzare verso il naufragio totale e la necessità di superare l'angoscia mediante una " scelta" che dia un senso alla dolorosa accettazione della negatività che nasce dal cosciente vagabondare dell'uomo, sono queste le tematiche che si impongono all'attenzione di chi si avvicina alla nuova fatica letteraria di Salvatore Romano. La vita, metafora dell'evento teatrale, viene dall'autore felicemente dipinta attraverso un linguaggio che sa avvalersi di tonalità sempre diverse, mai discordanti tra loro, capaci comunque di rendere al meglio la psicologia e l'interiorità dei personaggi, anche quando questi assumono la non desueta veste di oggetti, come avviene nei monologhi, dove il tono volutamente tribunizio é sapientemente dosato e fuso con note ora liriche ed intime, ora elegiache, ora ancora surreali e fantastiche. Quasi un frammento di diario interiore, essi riescono a mettere insieme l'impegno civile con momenti di riflessione e malinconia, di dolorosa solitudine e smarrimento. Sembra quasi che il cuore si ribelli alla logica del vivere quotidiano e che le cose abbiano la priorità sull'essere, ma, a ben riflettere, é proprio da questa logica "distorta" e fantastica che nasce un afflato poetico che costringe a riflettere e che scava nel fondo del cuore umano come una impietosa trivella. Aperta e vibrante, serrata e sottile, la "vis" dei monologhi si dispiega nella più ampia impostazione delle commedie, non solo per la variegata tonalità del lessico ma soprattutto, mi pare, per la capacità che esse possiedono di tradurre in azione scenica lo svolgimento della vita, il moto ininterrotto delle volizioni e delle azioni umane. Pittore di idee ci appare il Romano in questa felice opera. I suoi personaggi si imprimono a carattere cubitale nella nostra mente, perché hanno quella accentuazione di lineamenti che é ormai requisito indispensabile per ogni "messaggio" che voglia riuscire teatralmente efficace. Terminata la lettura del testo (e cito di getto), la bottiglia, il guerriero, Pulcinella, l'Onorevole si impongono come megaliti che non smettono di venirci incontro con passo leggero, perché sono diventati ormai parte integrante della nostra ricerca esistenziale. Sembra quasi che i monologhi siano il prologo, la genesi artistica delle commedie, anche se hanno una loro individualità artistica ben delineata. Non va trascurato un ultimo particolare: il libro ci rivela un uomo di eccezionale onestà intellettuale. L'autore non esita mai a strappare il velo che tutti ci copre, per metterci di fronte alla verità sulla vita, adoperando ora il paradosso, ora la favola, ora l'aneddoto, ora un evidente surrealismo non scevro da un velato aforisma.

 

Andrea Romano

ETROM

                            ISBN: 9788891075079

RECENSIONE SU AMAZON

(5.0 su 5 stelleUn libro particolare e splendido

Di Ornella RECENSORE TOP 1000 il 17 maggio 2016)

 

 

Bellissima metafora della vita e della vita oltre la vita. La personificazione del contraddittorio nel Correttore di bozze che si confronta continuamente con l'A. è semplicemente irresistibile.

Un libro anomalo, originale, unico, assolutamente fuori dal comune.

La storia nella storia, l'A. nei suoi personaggi e questi nel loro Autore.

Una storia che non avrà mai fine come non ha mai fine la catena delle esistenze.

Un giallo, un saggio filosofico, sociologico, o un "divertissement"?

Tutto e il contrario di tutto, perché in questo lavoro non vi è nulla di convenzionale, di "dejà vu".

Divertente e scanzonato in alcune pagine, è invece teso e impegnato in altre, lasciando il lettore in bilico tra curiosità e disorientamento giocoso, ma sempre patecipe di tutti gli avvenimenti e curioso del suo prosieguo.

Come non amare Elisa e Paolo, Laura e Franco, la deliziosa piccola Alessandra, il vecchio burlone e il Correttore di bozze?!

E come non amare questo Autore così unico, così speciale, così intellettualmente ben attrezzato? Infatti non è possibile...

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fronte e quarta di copertina ho coltivat

COMMENTO DI GIORGIO LINGUAGLOSSA:

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Caro Salvatore, ho letto il tuo libro. Conosco la tua poesia che gira, da sempre, intorno ad un unico focus: l'amore divenuto problema nel tempo della implosione del simbolico, l'impossibilità dell'amore in una società imperniata sul valore di scambio e sulla reificazione dei rapporti umani. E tu sei uno dei più bravi in questo genere di poesia. Saluti. g.l.

Giorgio Linguaglossa.jpg
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